The Next Gen

Just another WordPress.com weblog

Troppe distribuzioni Linux?

Dopo aver letto il seguente articolo, mi sono sentito in dovere di scriverne uno anche io.

Il fatto che ci siano troppe distribuzioni, per me non è affatto nè un bene nè un male.

In primis c’è da dire che la possibilità di chiunque di personalizzare una distribuzione è più che un bene, in modo particolare quando il “fork” non è fatto da una sola persona, ma da più persone che condividono la voglia di creare una distribuzione personalizzata per quello che devono fare. Faccio un piccolo esempio, tutte le volte che devo installare Ubuntu ad un amico o che volgio dare una bella ripulita al mio PC devo spendere un minimo di tempo per andare a prendermi i programmi che di base non vengono installati ma che abitualmente uso. Che faccio allora? Con un semplice programmino, personalizzo la mia Ubuntu. Farlo è davvero una stupidata in quanto non faccio altro che aggiungere/cambiare quello che mi serve ad Ubuntu. Il tutto poi avviene tramite un tool grafico. Quello che ne esce non è niente altro che una Ubuntu personalizzata, compatibile al 100% con la versione originale. Provate ad immaginare di fare una cosa simile con Winzoz, IMPOSSIBILE.

Per quanto riguarda i nuovi utenti, personalmente dubito che passino a Linux con il presupposto di trovare il O.S. fatto a dock per lui. O almeno di sicuro non lo cercherà subito. L’esempio non è calzante comunque: un giorno mi piacerebbe avere una bella Ducati 1000, ma di certo prima imparerò a guidare una moto un po’ meno “performante”. Quello che voglio dire è che in nessun campo si può fare il passo più lungo della gamba e quindi saltare le tappe. Stessa cosa vale per la scelta della propria distribuzione Linux. Si inizierà magari con una semplice Ubuntu e solo dopo si installerà una super-performante Gentoo.

giugno 12, 2007 Posted by | Notizie | Lascia un commento

L’anno prossimo sarà l’anno di Linux

Dopo aver letto il seguente articolo ho deciso di esprimere la mia opinione.

I progressi fatti dal pinguino non solo durante l’ultimo anno sono DECISAMENTE sbalorditivi. Ricordo ancora 2 anni fa quando dipendevo ancora da zio Bill, almeno per quanto concerneva i giochi, ed utility varie. Dover poi rifare il sistema operativo, giusto per provarne un altro era poi sconfortante, dovevo cercare di scegliere tra il mantenere le impostazioni base oppure cercare di personalizzare tutto (il che risultava piuttosto complicato, almeno per il niubbo che ero). Dover poi ricreare tutte le mie directory base, i segnalibri ecc. era sconfortante.

Negli ultimi mesi invece tutto è cambiato, basti pensare al portentoso Compiz che di fatto è nato circa un anno fa.

Che cosa manca dunque. Sfortunatamente come ripeto spesso, il supporto all’hardware, in modo particolare per le schede video. Qui però la comunità non può fare i miracoli, perchè se da un lato abbiamo aziende come Intel (che distribuisce driver open source) o Nvidia (che pur distribuendo driver closed source, li aggiorna SPESSO con continui miglioramenti ed inserendo sempre le nuove “tecnologie” come AIGLX), ne abbiamo molte altre, AMD in primis, che ci trattano come dei pezzenti.

Sfortunatamente senza vere e proprie specifiche, la comunità non può fare tanto. Pensiamo per esempio al progetto NOVEAU che sta cercando di fare driver open per le schede Nvidia, al momento attuale, anche con tutto l’impegno possibile, non è di fatto riuscita a fare driver nemmeno lontanamente paragonabili a quelli closed di Nvida.

Ora io personalmente non pretendo che le aziende rilascino driver open source, anche se sarebbe più che bello, ma che almeno non ci trattino di MERDA. Ricordiamo che gli stessi sviluppatori del Kernel hanno più  volte chiesto di poter loro stessi sviluppare i driver, cercando accordi che “non andassero troppo contro l’ideologia di entrambi”, ma se nessuna azienda risponde siamo punto e a capo!

È assurdo che benchè oramai sia appurato che Linux si stia diffondendo a vista d’occhio, ci siano alcune aziende che non ci considerino nemmeno. Che poi non posso pensare che sviluppare driver appena appena decenti, possa comportare una così “perdità” di tempo e di soldi.

giugno 12, 2007 Posted by | Notizie | Lascia un commento

Richard Stallman filmato durante la conferenza tenuta al’Università della Sapienza di Roma

Recentemente il nostro MAESTRO ha tenuto una lezione all’Università della Sapienza di Roma.

Per tutti coloro, me compreso (SOB), che non hanno avuto la possibilità di essere presenti segnalo questo video:

La qualità video non è eccelsa, tuttavia quella dell’audio lo è il che permette di comprendere tutto.

giugno 12, 2007 Posted by | Notizie | Lascia un commento

I 5 punti sbagliati di GNU/Linux

Girovagando in rete ho trovato questo articolo. Aiutato dalla traduzione svolta in un altro blog, vorrei discuterne in quanto alcuni dei punti sono in effetti giusti, altri TOTALMENTE sbagliati ed altri ancora “ambigui”.

Punto 1: Dopo tutto, gli utenti Windows non sono poi così insoddisfatti
Contrariamente a quanto si dica su giornali, blog e siti web gli utenti di Windows sono comunque soddisfatti del proprio sistema operativo. Basti pensare che lo utilizzano semplicemente e senza il minimo problema. A quanto pare, nel caso in cui si decida di cambiare, si passa volentieri più a Mac che a GNU/Linux. Nelle soluzioni proprietarie gli utenti vedono ancora maggiore stabilità ed affidabilità.

E già qui iniziamo con gli argomenti ambigui. È vero che non tutti si lamentano, ma molti lo fanno. Non è il classico lamento del tipo “Che m***a questo Windows“, è “che pizza, quanto è lento“, oppure “È normale che si inceppi, lo fa con tutti“. Queste frasi sono dettate dal fatto che, per vari motivi, non prendono in seria considerazione l’idea di passare ad un altro O.S. Linux o Mac che sia.

Punto 2: Troppe distribuzioni
Troppe distribuzioni disorientano il nuovo utente. Il fatto che non esista un’unica distribuzione, presentata come valida alternativa al sistema operativo di casa Microsoft, scoraggia gli utenti. Il tempo richiesto per la scelta e il testing della distribuzione che fa al caso proprio è troppo.
 

Qui invece il problema non esiste nemmeno! La distribuzione più famosa oramai è Ubuntu. Non conosco una persona che non la indichi come la prima distro Linux che un “niubbo” deve usare. Poi, ovviamente l’interesse cresce una persona può iniziare a provare le altre valide alternative. Ma di sicuro non lo faranno gli utenti “più basilari”.

Punto 3: I nuovi utenti vogliono la certezza che il loro hardware funzioni
Non esiste ancora nessuna distribuzione che possa essere paragonata alla capacità di Windows di riconoscere automaticamente nuovo hardware o che semplicemente siano presenti abbastanza hardware da assicurarne il corretto funzionamento.

Questo purtroppo è VERO, anche ai più esperti capita di trovare componenti hardware che li facciano sudare molto prima di funzionare a dovere. Tipico esempio è il nuovo PC che ho preso. Bello, preformante, aveva di tutto e di più, peccato che morire se si spegnesse in modo definitivo dopo che ho “arrestato il computer” con il risultato che, aspettando l’estate dove avrò tutto il tempo per cercare il problema e risolverlo, ho dovuto rimettere in carreggiata il “vecchio” PC. SOB!

Punto 4: La riga di comando ricorda l’era dei dinosauri
I nuovi utenti non amano approcciarsi alla riga di comando e all’idea di utilizzare una shell. Sembra tutto così preistorico per loro.

Una ne pensano e cento ne scrivono. Che la riga di comando sia vista dai “niubbi” come “preistorica” è vero, ma francamente non la uso mai. In linea di massima a meno che non si hanno particolari problemi, vi è una interfaccia grafica per tutto.

Punto 5: Linux è ancora troppo e solo per geek
I miglioramenti fatti negli ultimi 5 anni, grazie anche a nuove distribuzioni come Ubuntu, sono stati davvero impressionanti. La facilità d’uso del sistema del pinguino è aumentata notevolmente. Tuttavia esistono ancora delle aree del sistema che non è possibile gestire in maniera del tutto semplificata. E questo è un problema per i nuovi utenti.

Si conclude con la una delle più grandi fregnacce della storia moderna, non che purtroppo con una sconfortante credenza che fortunatamente sta scomparendo. Oramai molte aziende e anche le stesse istituzioni pubbliche stanno passando a Linux, segno che il pinguino è tutt’altro che complicato. Più che altro ci vuole solo un minimo di pazienza per riuscire a disabituarsi da un ambiente ed abituarsi con un altro. È incredibile come molti ti chiedano “ma dove è Risorse del Computer?”.

Il vero punto debole di Linux risiede invece, e questo lo aggiungo io, nell’ambito videoludico. Purtroppo sono ancora RARE se Software house che sviluppano o che permettono di usare i proprio giochi su Linux. Con la conseguenza che qualunque patito di giochi per il PC, non riesca del tutto a sganciarsi da Winzoz.

giugno 5, 2007 Posted by | Notizie | Lascia un commento

Nuova iniziativa made Free Software Foundation

Da tuxjournal apprendiamo che la Free Software Foundation ha lanciato una nuova iniziativa il cui tentativo è quello di sensibilizzare la gente all’utilizzo del formato audio Ogg Vorbis.

Per chi non lo sapesse Ogg Vorbis è un formato audio simile al famoso MP3 ma, oltre ad avere una qualità superiore a quest’ultimo è anche privo di brevetti e restrizioni di qualsiasi genere.

Ogg Vorbis inoltre non viene solo utilizzato come formato audio, ma anche video.

L’unico punto dolente riguarda la compatibilità con alcuni lettori MP3, anche se gli ultimi modelli integrano di norma il supporto a questo formato.

Maggio 21, 2007 Posted by | Notizie | Lascia un commento

Tutti lo usano, pochi lo conoscono

Ebbe sì, da tuxjournal si apprende che il motore di ricerca più famoso al mondo è quasi interamente basato su Gnu/Linux.

Eppure se vado in giro e mi mettessi a chiedere alla gente “Conosce Linux?” non so quante persone mi risponderebbero che lo usano quotidianamente e lo reputano migliore di MS Windows. Di sicuro però la stragrande maggioranza di essere come web browser usa Google. E quindi, di conseguenza, se lo reputa OTTIMO, implicitamente dovrebbe reputare ottimo anche tutto quello su cui si basa.

Un “programs manager” di Google ci rivela infatti:

Utilizziamo il kernel Linux. Praticamente ogni volta cerchi qualcosa con Google, o usi uno dei suoi strumenti, stai automaticamente usando una macchina Linux. Proprio sulla base di questi sistemi Linux abbiamo creato tutti i nostri software proprietari, Gmail in primis. Per le nostre operazioni quotidiane utilizziamo strumenti come binutils, OpenSSL, OpenSSH e svariati tool di monitoring della rete

Buffo, no? Si reputa male un sistema operativo ed i relativi programmi, ma lo si usa di continuo.

Spero solo che Google continui per questa strada, e che molte persone (Lo Stato in primis, considerando la quantità di Euro che spende nelle licenze Microsoft) inizino ad aprire gli occhi.

Maggio 21, 2007 Posted by | Notizie | Lascia un commento

L’associazione per il Software Libero presenta uno studio approfondito sui recenti accordi tra Governo e Microsoft

In un articolo inviato a centinaia di esponenti delle istituzioni sia centrali che locali, l’Associazione per il Software Libero intende dimostrare come il Governo Italiano continui ad erogare soldi pubblici a favore di aziende in posizione dominante nel mercato del software.
Nel centro di ricerca Microsoft di Trento, per esempio, per ogni euro speso dalla multinazionale statunitense, le istituzioni e le università ne spendono più di sette.

http://softwarelibero.it/riflessione-politiche-innovazione-ict

La scelta dell’Associazione di scendere in campo su questo tema nasce dalla preoccupazione di veder emergere, nell’ambito della Pubblica Amministrazione, sia a livello nazionale che locale, posizioni politiche a favore di accordi a vantaggio del principale produttore di software proprietario.

Posizioni dettate da una visione ideologica, che non trovano riscontro nei reali interessi del nostro paese sia a livello economico che politico, e che non rispettano il principio di una ricerca pubblica basata sulla condivisione del sapere.

L’associazione per il Software Libero insiste, quindi, sulla necessità che i prodotti della ricerca finanziata con denaro pubblico siano rilasciati con una licenza libera, rispondendo in questo modo alle necessità di aumentare le conoscenze scientifiche attraverso modalità democratiche che producano benefici per tutti.

I recenti accordi siglati da governo e regioni prevedono invece, che i soldi pubblici finanzino la ricerca di una singola organizzazione, la quale occupa una posizione dominante in diversi segmenti del mercato ICT e contribuisce in maniera esigua all’erario pubblico italiano localizzando fuori dal nostro territorio i propri valori immateriali.

Fonte

Maggio 21, 2007 Posted by | Notizie | Lascia un commento